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Autore lo strano Chaplin
gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2003 16:43  
La strada di Chaplin, chi era veramente?
In primis, Chaplin è spesso stato definito israelita, mentre ebreo non era sebbene incarnasse lo spirito.
Gia nella mimica Chaplin non venne capito o meglio, si pensava non avesse la classica pantomima da circo che tanto piaceva ai produttori.
Non c’è comicità in Chaplin, anzi, nostalgia, malinconia, realtà “chinata” che subisce, disperazione.
“la mia estetica è quella del calcio del sedere….e comicio a riceverlo.”
Una scena che personalmente mi apre il cuore è l’ultima del Grande Dittatore dove emerge una solitudine smascherata, “disarmata” che chiama pace e bontà.
Chaplin, hanno detto, era una persona difficile, anche nel senso più caratteriale del termine.
L’intervista, nelle mani di Chaplin diveniva il complemento oggetto, la giocava, la agiva, tanto che diveniva un commediante nella realtà.
Ma finito tutto entrava in gioco lo Charlot svestito.
La solitudine di Charlot/Chaplin nella vita reale è riscontrabile in un dialogo avuto tra l’attore e un amico intervistatore, Conrad Bercovici che disse”Questo attore glorioso che ogni giorno ripassa davanti agli occhi di tutto il mondo, che affratella intorno a sé gli altri uomini una straordinaria e di commozione si sente solo come un orfano[…]. ‘passate la serata con me?’ disse Charlie ma gli risposi che avevo da fare. Il suo tono era così supplichevole…quelle poche parole bastano a rivelare quanto egli sia solo. Una lucide di gratitudine passò nei suoi occhi quando gli dissi che avevo intenzione di rimanere”.
Dire altro sarebbe inutile, i suoi film parlano chiaramente!


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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 22-03-2003 19:21  
mi ricordo una lezione bellissima che la mia prof di storia del cinema fece su chaplin e keaton,in un parallelo meraviglioso tra le due comicità,entrambe caratterizzate dalla malinconia,dalla "catastrofe",e soprattutto era bello quello che diceva sul finale dei loro film,mentre chaplin finiva sconfitto,keaton finiva vincitore,ma la sua sconfitta era superiore perchè alla fine ricadeva nella sventura,subendo uno scacco maggiore di chaplin,odddio detta così sembra la fiera della sfiga,ma vi assicuro che detto dalla prof aveva tutto un altro effetto..
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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